Evoè Evoè Visita a Cassandra

Evoè , Evoè… VISITA A CASSANDRA… ECHI E DANZE DI GUERRA Primo ‘Movimento – Onirico’ per corpo e voce di e con PAOLA TORTORA‘Rapsodia’ di brani da Seneca, C.Wolf, Licòfrone Supervisione Drammaturgia Manrico Murzi Musiche Luca Urciuolo Foto Francesca Autistici

….è il ‘ primo movimento ‘ di un cammino di Ricerca Teatrale, individuale, iniziato nel 2001 intorno al mito di Cassandra, svoltosi attraverso viaggi, incontri, studi sul testo, sul linguaggio, sul corpo, sulla voce, sull’azione scenica, sullo spazio… Il testo è una ‘rapsodia’ di brani in prosa, narrazione, poesia, scelti da più autori. Il percorso drammaturgico attraversa le tre fasi del tempo all’interno delle quali Cassandra sviluppa il suo racconto: (Seneca) : il Passato rappresentato dalla prima parte dello spettacolo, quasi un prologo, relativa al racconto della tempesta che sorprende le navi greche di ritorno in patria dopo la vittoria definitiva su Troia e dalla quale Cassandra riesce a salvarsi per giungere prigioniera in terra nemica. (C. Wolf) : il Presente, rappresentato dal “qui ed ora” dell’azione scenica in cui Cassandra, negli ultimi istanti prima della sua morte, ripercorre confusamente i momenti più importanti della sua esistenza. (Licòfrone) : il Futuro, rappresentato dai vaticini di Cassandra che durante il suo racconto tornano ad impossessarsi di lei come per la prima volta, in modo improvviso e contorto riportandole alla memoria il destino della sua famiglia e del suo popolo sconfitto. Ma in realtà Cassandra oltrepassa i limiti del tempo entrando in un delirio complesso e convulso attraverso memorie e vaticini, con fervore e passione ma anche con fredda e lucida presenza. Coloro che giungeranno a ‘farle visita’ si troveranno coinvolti nel racconto di una figura terrena e divina, donna e sacerdotessa, ricco di suggestioni e riflessioni sul comportamento umano, sorprendentemente attuali. La ricerca sulla musicalità del linguaggio ‘regala’ al testo un alternarsi di frammenti in greco, dialetto cilentano e italiano….così Cassandra espande il tempo anche viaggiando attraverso l’evoluzione della parola. L’azione scenica attinge da una sequenza di sogni personali, raccolti grazie ad uno specifico lavoro fisico relativo al movimento-onirico, e trasferiti poi al personaggio attraverso una delicata rielaborazione che non ha tenuto assolutamente conto di alcuna interpretazione psicologica, ma soltanto dell’ incredibile fonte di immagini e stimoli creativi presenti in essi ed utili all’azione. Anche lo spazio, come il tempo, si dilata all’infinito fino a non essere più riconoscibile. L’azione si svolge in una sorta di ‘non luogo’ , quello dei sogni appunto, attraverso i quali il personaggio svela la realtà, anticipandone gli eventi. In quel vuoto ella parla con le ombre del suo passato, con gli eroi combattenti, con la sua terra, in quel vuoto ritrova i suoi affetti, il suo vissuto, ancora una volta i sogni le danno la possibilità di riconoscere se stessa… “Danza Cassandra, le tue danze di guerra, danze cerimoniali e funebri, danze di pace e terra. Danza e racconta, le parole come barche sonore ed immaginifiche ti condurranno altrove, nelle pieghe del dolore, in un luogo scomparso, divorato, sordo,…. vai a rievocare un’eco soffocata dall’urlo del mondo… “non nell’imperturbabilità cerca la tua salvezza, tu sai che il brivido è il meglio dell’umanità e per quanto il mondo cerchi di avvelenargli quell’istante, l’uomo, quando è commosso, ha il senso profondo del prodigio…”

Allo spettacolo è possibile associare la sessione di laboratorio applicato: IL CORPO-ONIRICO  

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